Torniamo a Tilcara per vedere il museo archeologico, ma anche se ci sono alcuni vasi molto belli, i teschi non ci sono. Chiediamo spiegazioni al custode del museo storico confinante (perché il guardiano del museo archeologico non sapeva nulla) e ci spiega che dato che è proibito esporre resti umani nei musei, i teschi sono stati rimandati nel luogo del ritrovamento. Chiediamo dove, e ci dice San Pedro de Atacama, però può darsi che siano a Huamamarca. Ci dirigiamo a nord per vedere la laguna di Pozuelos. C’è una strada molto più corta (50 km di sterrato) che parte da Abra Pampa (dalla 9 che è l’unica strada asfaltata) ma ci dicono che è in cattivo stato sia all’ufficio del turismo di Huama che ad un distributore ad Abra Pampa. Dobbiamo così percorrere un 50 km in più sulla 9 fino a La Intermedia e di qui prendere la strada in sterrato che raggiunge il lato nord della laguna. La strada di inerpica su alcune montagne fino a 4350 mt poi ridiscende. La zona è completamente deserta, se si eccettua la presenza di bellissimi cactus testa di vecchio (con i capelli bianchi lunghi) e di parecchie mandrie di lama e di Vigogne. Non c’è nulla, ma nel nulla lungo la sterrata lunga una 40ina di km vediamo ben 4 scuole. Dove siano i bambini non ne abbiamo idea. La strada ogni tanto si biforca e non ci sono cartelli, così un paio di volte ne scegliamo una a caso. Una di queste è sbarrata da un guado che per la nostra auto è impossibile così torniamo indietro. Comunque raggiungiamo la laguna, o meglio la vediamo dalla strada che la costeggia alla distanza di un paio di km. Chiediamo indicazioni infilandoci nel cortile di una casa e ci mandano sul lato sud della laguna dove c’è un ranger che ci spiega come raggiungere la laguna (7 km in auto+ 3 km a piedi). Qui vediamo moltissimi uccelli tra i quali i fenicotteri, ma appena ci avviciniamo volano via. Mentre ci avviciniamo riusciamo ad essere molto vicini ad alcuni branchi di Vigogne selvatiche. Il paesaggio attorno alla laguna è costituito da una sconfinata pianura desertica con appena un velo di erba gialla secca (assomiglia molto ad una zerbino di quelli di fibra vegetale) A nord si intravvede in lontananza una catena montuosa che segna il confine con la Bolivia ad Ovest una serie di vulcani incappucciati di neve che segnano il confine con il Cile. Il paesaggio è surreale e alla laguna ci siamo solo noi (e le vigogne). Ritorniamo poi a Huamamaca seguendo la strada più breve (quella che ci avevano detto che non era percorribile ma che invece è in ottimo stato) e risparmiamo un sacco di tempo. Per strada ci godiamo i colori che assumono le montagne al tramonto. Ceniamo nello stesso ristorante della sera prima ma questa volta ci vogliono 2 ore e siamo stanchi