Isole Canarie 2021

20 giorni alle Canarie?

Le Isole Canarie sono una ottima soluzione di viaggio/vacanza che accontenta tutti, sia a chi piace il mare sia a chi piace il viaggio alla scoperta di paesaggi, natura e spettacolari vulcani. Per chi ama lo sport è la meta perfetta: Surf, Windsurf, bicicletta, mountain-bike, corsa e trekking. Ogni isola ha le sue caratteristiche ma la pace dei luoghi e la simpatia dei suoi abitanti sono  comuni a tutte le isole. Il clima è sempre mite e si può mangiare in modo ottimo con cifre, per noi Italiani, molto ragionevoli. Noi siamo andati in Agosto 2021 è non c’era moltissimo turismo estero. Quindi non abbiamo avuto problemi a prenotare da dormire, altra cosa noleggiare auto e moto, in quanto moltissime agenzie chiudendo l’attività (causa Covid) hanno venduto tutto il parco macchine/moto e quindi i prezzi sono saliti in modo importante. Per i trasporti aerei ed i tour non abbiamo avuto il minimo problema. 

Tenerife

1° giorno

Partenza da Milano Malpensa alle 14,30 e arrivo alle 18,30 a Tenerife sud, il volo fatto con Easy Jet è andato tutto liscio, puntuali e precisi. Il ritiro dell’auto con la Hertz anche. Adesso abbiamo una bellissima Polo bianca (tutti i turisti hanno un’auto bianca!). In realtà dovevamo avere una city car ma al desk ci hanno fatto un upgrade gratis per un’auto un po’ più potente, capiremo perché.

Raggiungiamo subito Villaflor, un paesino semplice ma caratteristico sito a circa 1000mt a metà strada tra il mare e il Teide. La camera è grande e pulita così andiamo a cena in una Tasca, (tradotto in piemontese “piola”) dove mangiamo benissimo spendendo quasi nulla. Questa è stata una delle vere Tasca, cioè trattoria a conduzione famigliare e con cibo cucinato sul momento. In giro per l’isola se ne trovano di più belle, ma abbiamo il sospetto che siano più per turisti che per i locali. Dormiamo nel nostro Hotel Rural ma prima facciamo due passi per il paesino minuscolo, ma non so perché ci si sente subito a casa.

2° giorno

Come gli spagnoli, facciamo la prima colazione con pastelle locali in un bar-pasticceria-panetteria, e poi scendiamo sulla costa a porto Los Cristianos per comperare i biglietti per un’escursione in barca per vedere delfini e balene. Los Cristianos è un centro turistico classico. Via centrale con ristoranti e negozi, qualche via laterale e palazzi per vacanzieri. Qui incontriamo i primi anziani italiani che hanno scelto di vivere su queste isole. Li vedi per le vie che a gruppi di 4-6 chiacchierano e fanno passare la giornata.

Proseguiamo verso Las Americas (la zona ricca e della movida) e poi a Porto San Juan vicino a Los Gigantes, dove in parte termina la strada costiera e si possono ammirare gli strapiombi che scendono sul mare (e la selvaggia costruzione di residence). Qui pranziamo da soli in un ristorante con la vista sul mare e torniamo all’aeroporto per comprare i biglietti per Gran Canaria per il 5 agosto e  qui con un sorriso ci confermano che non ci sono problemi per i bagagli anche nei voli interni. Dopo una prima panoramica dell’isola torniamo a Villaflor e procediamo per il parco del Teide, il vulcano alto 3700mt. Da buoni turisti facciamo un primo giro delle strade che lo circondano e ci fermiamo su tutte le piazzole panoramiche e sotto l’osservatorio astronomico. Alla sera prenotiamo on line la funivia per il 4 agosto, si può fare solo “on line” e prima non c’era posto.

Agenzia di viaggio alle Canarie

Alle Canarie non è facile trovare un’agenzia di viaggio, oppure sono chiuse causa Covid. Scopriamo che il prezzo in Internet e al desk è lo stesso. Nei piccoli centri si trovano solo le classiche agenzie per le gite giornaliere, ma nei centri Grossi, è possibile trovare la “classica” agenzia anche se sono più specializzate in viaggi internazionali. Su Intenet è vero che si trova tutto, ma con il cellulare navigare tra i vari siti e leggere le offerte e poi cercare di prenotare una data, non è sempre facile (tra i pop-up che si aprono e chiudono). Poi quando non trovi nulla con le ricerche su Google l’agente magari ha un’idea che ti può aiutare. In ogni caso abbiamo trovato lo stesso prezzo ma con persone molto cortesi e disponibili a darci consigli.

Los Cristianos e Teide

 3° giorno

In mattinata facciamo un giro per Los Cristianos, poi ci imbarchiamo sul veliero di legno Peter Pan (siamo dei veri turisti! Ci siamo persi un altro veliero, tipica copia di quelli vichinghi!) In due ore di navigazione avvistiamo due gruppi di balene pilota. Sono di una grandezza intermedia tra un delfino ed una piccola  balena. In realtà si chiamano globicefali e fanno parte della famiglia dei delfini. Si riconoscono perché sono neri ed hanno la fronte rotonda (globicefali appunto). Un po’ delusi per non aver visto almeno una vera balena, torniamo e facciamo una puntata all’aeroporto (12 km) per prolungare il noleggio auto. Proseguiamo verso nord fino a Masca (villaggio in posizione assurda su di una lama di roccia tra due precipizi). Anche la strada strettissima è tutta curve su precipizi da capogiro. Proseguiamo fino al capo Teno il più occidentale di tutta l’isola poi  fino a Buena Vista Guimar ed Icod de Los vinos.  Quindi torniamo attraverso San Pedro del Teide  nel parco naturale Teide da un percorso che non avevamo ancora fatto e che si è rivelato splendido. Si passa su colate laviche che sembrano appena rapprese. Ci aspetta il primo tramonto sul Teide davanti al Parador (unico albergo nel parco, dove se non sei cliente non puoi prendere neanche un caffè), poi cena a Villaflor presso la nostra amata tasca e nanna.

° giorno

Partenza da Villaflor verso le 9,30 e attraversiamo il Teide (senza dimenticare la colazione nella solita Pastelleria/panetteria che ha delle cose buonissime) fino alla costa nord. Quindi raggiungiamo Laguna dove dopo aver posato i bagagli nel nostro bellissimo centralissimo appartamento, facciamo un giro in centro. Laguna che ha un centro con splendidi palazzi nobiliari del 1600 molto belli.

Poi torniamo verso Ovest a La Orotova, cittadina molto caratteristica sita su un versante abbastanza ripido, quindi tutta saliscendi, e con un centro ricco di palazzi antichi con sontuosissimi balconi di legno scolpito, ma anche molti edifici in rovina.

Scendiamo poi sulla costa a Porto de la Cruz, cittadina con un centro antico molto piacevole, e con una zona turistica di grandi alberghi ed una favolosa passeggiata lungo mare. Località decisamente piacevole anche se decisamente turistica. Rientro a Laguna e cena in un posto dove mangiamo peggio del solito e paghiamo carissimo.

Monti Anaga

5° giorno

Partenza verso i monti Anaga sul lato Nord dell’isola. Si sale tra le nuvole e dai belvedere si vede ben poco. Ci fermiamo per colazione alla Cruz del Carmen

 Deviazione fino a Taganana (quattro case su di un dirupo) poi Chamorga e Benijo dove mangiamo sul bordo del mare, osservando alcuni surfisti che sfidano il vento e l’acqua gelata.

Si arriva poi a San Andres (bel colpo d’occhio per casette coloratissime sulla parete rocciosa)

Andiamo quindi a Santa Cruz. Fotografiamo a lungo l’auditorium di Calatrava (non conservato ne tantomeno costruito benissimo) poi lunga passeggiata in centro dove le vie pedonali sono interrotte da giardini con alberi bellissimi ed enormi (e qualche pappagallo). Torniamo poi a Laguna per la cena (tira un vento gelido)

Guimar

6° giorno

Da Laguna scendiamo a Candelaria. Piacevole paesino sulla costa Est ove è stata trovata da un Guancio (abitante aborigeno dell’isola) una statua miracolosa della madonna sulla spiaggia. Naturalmente i conquistadores spagnoli hanno a suo tempo costruito un grande santuario meta di pellegrinaggi.

Proseguiamo per Guimar dove ci sono delle piramidi a gradoni del 3000 AC. Peccato che il sito sia aperto soltanto venerdì sabato e domenica. E’ un sito che merita una visita, e con noi vediamo arrivare molti altri visitatori, e come noi delusi proseguono per altre mete. Proseguiamo su una piccola strada provinciale  metà costa fino a Fasnia. Il panorama è incantevole. La vegetazione è molto interessante e da zona arida. Riattraversiamo il Teide (con varie fermate in punti panoramici e geologici) Scendiamo sulla costa Ovest per visitare Garachico, piccolo paese sul mare molto raffinato. Proseguiamo fino a Puerto de la Cruz (fuori città ceniamo in un bar molto bene) vediamo il tramonto a Puerto de la Cruz poi rientriamo.

Vulcano del Teide

7° giorno

Da Laguna saliamo al Teide per un’altra via. Qui ci sono eucalipti e pini grandissimi. Facciamo molte tappe fotografiche nel Teide e raggiungiamo Villaflor per lasciare le valige nel nostro solito Hotel Rural. Mangiamo poi torniamo nel Teide al pomeriggio. Varie passeggiatine, poi alle 16,30 finalmente saliamo con la funivia sul Teide a 3500 mt. Abbiamo nel biglietto compreso un tour che ci porta lungo un cammino fino al Pico Vieco (da cui si ammira tutta la valle e molte colate laviche recenti) e poi scendiamo. La passeggiata in quota ha molti dislivelli e facciamo un po’ di fatica. Continuiamo con i giretti nel parco ed andiamo a vedere il tramonto sopra alle nuvole da un punto panoramico. Alcuni ragazzi ci offrono una cioccolata calda bollente. Qui siamo fortunati che uno dei bar/ristorante che normalmente chiudono alle 17.00 quella sera aspettasse una comitiva, e così alle 9 riusciamo a cenare  (14€ a testa) in un ristorante Finalmente verso le 11.00 iniziamo a vedere la via Lattea e la fotografiamo fino alle 12,30. Scendiamo a Villaflor

Voli interni alle Canarie

Per tutti i nostri voli interni alle Isole Canarie abbiamo utilizzato la BINTAIR. Compagnia locale, ma che da ottobre 2021 collegherà direttamente Torino con queste stupende isole. Il servizio è semplice, ma preciso e veloce, da quando chiamano si sale e si parte in 30 minuti. Il personale sia a terra che in volo è molto cortese. Ci sono altre compagnie, ma il prezzo è molto simile. RACCOMADAZIONE per quando si prenota: il primo prezzo che si visualizza è quello per i locali che è 1/4 di quello che pagherete come turisti.

Gran Canaria

8° giorno

Colazione nella solita pasticceria poi partenza verso l’aeroporto. Mentre siamo li compriamo il volo successivo con la BINTER (da Gran Canaria a Lanzarote) ma nonostante cerchiamo da tutti gli autonoleggi, non riusciamo a trovare un’auto a Lanzarote.  Voliamo a Gran Canaria con la compagnia locale Binter (molto consigliata, oltretutto quest’autunno inizia i voli da/per Torino). L’appartamento di Gran Canaria è in una zona molto brutta di palazzoni altissimi. Il nostro appartamento è al 10 piano ma l’interno è favoloso, moderno, ampio e pulito.

Facciamo un giro nel centro storico di Las Palmas. Ormai è tardi e tutti i musei sono chiusi però il quartiere è bellissimo e ricco di palazzi del 600 e moltissimi art noveau, così vagabondando ci fermiamo per la cena in un bistrot informale. Prenotiamo un appartamento ad Arrecife su Lanzarote ma non riesco a prenotare il Taxi per raggiungerlo.

9° giorno

Visita alla casa di Colon, edificio bellissimo e con interessanti mappe antiche ed informazioni sui viaggi di Cristoforo Colombo. Visita alla Cattedrale, con magnifiche volte nervate in stile gotico spagnolo. Salita sul campanile (a pagamento 1,5€) per vista panoramica sulla città. Partenza verso il centro dell’isola. Pranzo nel grazioso centro di San Bartolomè. Dopo pranzo proseguiamo fino alla Cruz de Tejeda che è il centro geografico dell’isola, poi raggiunti Madane  e Artenara (paesino appiccicato su di un dirupo) poi al Pico de la Nublas, al Pico de la Nieves e quindi a vedere la scenografica caldera estinta di Bandama. Scendiamo poi in città e ceniamo in centro.

Aguimes

10°giorno

Trasferimento ad Aguimes. Poi scendiamo verso la costa cercando il Barraco de Guayadeque… ma in realtà il navigatore ci porta sulla costa in strade talmente periferiche che devo scendere a spostare un gatto che dormiva in mezzo alla strada e non riteneva necessario spostarsi.  Visto che siamo sulla costa  visitiamo Pozo de Histierda dove osserviamo per un po’ i windsurfisti  e pranziamo in un bar panoramico con vista sui surfisti. Visitiamo quindi le piccole, ma originali, saline di Teneda ormai in mezzo ad un campo eolico. Ci dirigiamo a Maspalomas per vedere il famoso parco naturale delle dune. Andiamo all’HRC che è in un posto per niente panoramico (è al primo piano con vista su parcheggio e retro dei bar che si affacciano selle dune della spiaggia).  Proseguiamo verso il porto di Mogan che è un centro turistico veramente delizioso con un bel porto di pescherecci. Saliamo poi a Mogan e su per una strada panoramica che doveva portarci fino ad Aguimes ma la strada è interrotta e dobbiamo tornare indietro. Il paesaggio è comunque impressionante. Torniamo ad Aguimes dove ceniamo in una piazzetta del microscopico centro. Poi prendiamo un dolce in un altro locale dove un gruppo di donne suona la chitarra e canta canzoni cubane.

11°giorno

Subito a Teror (nel Nord dell’isola) per vedere il marcato: Piove. Il mercato è una delusione. 4 banchi di pane, miele e dolci 2 o 3 di formaggio ed una decina di porcherie cinesi. Sarà per causa del covid ma è molto povero di attrattiva. Anche se questo paese è una delle tappe di un pellegrinaggio. Proseguiamo per Galdar, paesino non male, dove dobbiamo far passare alcune ore in attesa di poter entrare nel museo de Queva Pintada. Il museo è bellissimo ma siamo costretti a subire una visita guidata che troviamo veramente scocciante (oltre al solito video di 10 minuti dove si racconta di come gli Spagnoli abbiano massacrato le popolazioni locali). Mente il museo è bellissimo, una guida ci tratta peggio degli scolaretti e ci impedisce di guardare i reperti prima che lui ufficialmente finisca la spiegazione e ci permetta di avvicinarci (con la scusa del covid). Il museo ha una parte all’aperto, dove una struttura reticolare protegge gli scavi archeologici, che hanno  rinvenuto alcune abitazioni dei Guanci ed alcune caverne con dipinti murali geometrici.(questi non si possono fotografare per Privacy e diritti d’autore) Prendiamo poi la strada costiera fino a Puerto de Las Nieves. Breve giretto nel porto (che è carino) poi prendiamo una litoranea panoramicissima fino a La Aldea con scogliere a picco molto drammatiche. Tagliamo all’interno fino a ritornare agli azulejos (che sono strisce di roccia vulcanica verdi ed azzurre in mezzo ad altre rosse e gialle) ed ad un ristorante (che avevamo già puntato ieri a causa del profumo irresistibile di carne alla griglia che emanava per tutta la vallata) in un punto panoramico tra valli profondissime e rocce scoscese, dove mangiamo carne alla griglia ottima. Ore 7.45 :siamo gli ultimi clienti, stanno già chiudendo.  Scendiamo su Mogar e fotografiamo il tramonto a Porto Mogar. Questa località turistica è molto carina e rilassante, nonostante non offra molto ha un centro molto romantico e rilassante. Rientriamo quindi ad Aguimes.

Barranco di Guayadeque

12° giorno

Giro al Barranco di Guayadeque. Questa volta con le indicazioni della nostra padrona di casa lo troviamo. Il paesaggio è molto piacevole; una valle stratta con montagne altissime e le case scavate nelle pareti laterali. Ci sono alcuni ristoranti sempre scavati nella montagna. Naturalmente il museo è chiuso. Scendiamo poi a Pozo de Izquierdo. Oggi il vento è fortissimo e le onde alte. Passiamo più di due ore a fotografare le acrobazie dei windsurfisti. Prendiamo poi una ripida strada di montagna salendo fino a Santa Lucia ed al Castillo: una formazione naturale che sembra una fortezza e come tale è stata utilizzata dai Guanci per difendersi dagli spagnoli, salvo essere costretti a buttarsi nel vuoto piuttosto che essere catturati e fatti schiavi. Saliamo verso Tejeda e raggiungiamo roque Bentayga che visto da vicino è molto meno bello che da lontano: Anche qui c’era un museo archeologico ma è chiuso. Scendendo troviamo una Caldera perfettamente rotonda al fondo della quale pascolano le pecore. Sul bordo un ragazzo vende marzapane, fichi secchi miele e marmellate. Su un fiore di agave si affaccendano una decina di uccellini (cince ed altri simili ai cantori d’Africa ed a quelli del Mozambico e soprattutto canarini selvatici, che sono grigi con solo qualche piumetta gialla). Scendiamo poi verso Ingenio e la luce radente rende il paesaggio ancora più bello perché mette in risalto i terrazzamenti dei versanti abbandonati secoli fa. Ceniamo vicino alla chiesa di Aguimes. (Mangiamo benissimo e spendiamo un pochino più del solito)

Lanzarote

13° giorno

Trasferimento a Lanzarote con l’aereo. Troviamo un Taxi (11€) fino al monolocale di Arrecife che è nel centro storico sul bordo di una laguna circolare interna (el Charco) dove sono ormeggiate graziosissime minuscole coloratissime barchette di legno. E’ una casetta bianca con persiane azzurre con il tetto piano con erba artificiale che fa da terrazza. La giornata la passiamo a scarpinare per capire come muoversi sull’isola tra vani tentativi di affittare un’auto o una moto e visite alla stazione degli autobus. Alla fine ci infiliamo in un’agenzia e prenotiamo tre tour da un giorno ed il volo da Lanzarote a La Palma. Nessuna possibilità di avere un’auto a La Palma. Credevamo fosse per eccesso di turismo in realtà ci spiegano che molti autonoleggi hanno chiuso e venduto tutte le auto causa COVID. Arrecife non è un gran che, a parte la zona dove siamo noi dove si svolge la movida notturna e con ottimi ristoranti (25€ a 55€ in due) Sita attorno ad una baia circolare (quasi chiusa dove sono ancorate molte barchette che un tizio riproduce in tutte le dimensioni riciclando vecchie lattine.(o bidoni per quelle grandi che vengono usate come fioriere). Gironzolando troviamo un posto dove si affiancano vari campi di bocce “canarian pétanque”

Fuerteventura

14° giorno

Viaggio organizzato a Fuerteventura. Puntualissimo arriva il bus e dopo 90 minuti in giro per l’isola a raccogliere i compagni di viaggio, raggiugiamo il Traghetto da Playa Blanca a Fuerteventura porto Rosario. Con un nuovo Pullman andiamo a La Oliva dove si visita la chiesa e l’esterno del palazzo dei colonnelli. Ma qui scattiamo nei pochi minuti che abbiamo a disposizione le migliori foto del viaggio. La parte abbandonata e il vulcano in sottofondo sono stupendi, oltretutto la luce è perfetta. Facciamo visita a una fabbrica di formaggio di capra con relativi assaggi e poi a una di Aloe Vera, dove comperiamo 2 confezioni della migliore Aloe Vera. Visita a Betancuria (vecchia capitale) ed alla Playa Coralleios che è forse il posto più famoso dell’isola, con le sue enormi ininterrotte dune di sabbia corallina candida. Mitica grigliata di pesce nel Ciarcos di Arrecife (55€ in due)

Nord Lanzarote

15° giorno

Giro nel Nord di Lanzarote

Visita alla grotta de Los Verdes. Un grande tubo naturale con un laghetto al fondo, molto grande e spettacolare. La visita è stata una delle migliori che abbiamo fatto, è durata quasi un’ora e la suggestione di vagare nel tubo magmatico è notevole. Visita a un’altra fabbrica di Aloe, dove la guida ci confessa che qui non producono nulla ma importano da Fuerteventura. D’altronde nella “fabbrica” non c’era nessun macchinario e i campi coltivati attorno erano piccolissimi. Proseguiamo con la visita al villaggio di Taiche per il pranzo (ottimo sel-service incluso nel tour) ma senza visita alla casa di Cesar Manriche in quanto con le norme anticovid fanno entrare solo 3 persone per volta. Visita al mirador de Los Altos (anche lui ricavato da un bunker militare ad opera di Manriche) La vista sarebbe stata spettacolare, con un altissimo dirupo che portava al mare ed all’isola di fronte, ma la nebbia andava e veniva. Visita al Giardino dei cactus (anche lui progettato da Manriche rappresenta la pianta del cosmo). Giretto per il villaggio di Teguise, veramente carino ed antico. Tutto assolutamente bianco con bordi di pietra.

Sud Lanzarote

15° giorno

Tour del “Sud di Lanzarote” il più iconico. Mentre iniziamo il tour riusciamo a combinare telefonicamente con Expedia per una sistemazione a La Palma dal momento che il posto che avevamo prenotato ci aveva scritto di non avere più disponibilità (nonostante due conferme via email ed il pagamento già effettuato). Visita del parco di Timanfaya tra vulcani impressionanti che sembrano essersi appena spenti, (mentre l’ultima eruzione è del 1720) colate e lapilli. Scavando 10 cm il terreno è già bollente. Visita del villaggio di Jaiza tutto bianchissimo con buganvillee coloratissime, e pranzo discreto incluso nel Tour. Visita di El Golfo, baia circolare con lago verde separato da una spiaggia lavica nera dal mare vicino ad un cono vulcanico rosso. Proseguiamo per far visita alla zona vinicola di La Geria dove possiamo vedere con calma le vigne coltivate su lapilli neri. La tecnica di coltivazione è particolare: si scava un cono nei lapilli, al fondo si mette a dimora la vite, poi si realizza un semicerchio di blocchi di lava tutto attorno per riparare le piante dal vento. Tutto sull’isola viene coltivato sotto una coltre di lapilli perché la condensa della notte penetra fino al terreno sottostante e bagna le piante. Inoltre i lapilli impediscono la crescita delle erbacce. Torniamo ad Arrecife dove finiamo di prenotare l’albergo di Tenerife ,  ed il traghetto da La Palma a Tenerife.

La Palma

16° giorno

Trasferimento in aereo a sulla stupenda La Palma con scalo a Tenerife Nord e poi a Santa Cruz de La Palma. All’arrivo proviamo a prenotare una macchina, e siamo fortunati. Alla Hertz ne hanno una. L’hotel rimediato da Expedia in sostituzione di quello che avevamo prenotato è favoloso. Abbiamo una suit in un complesso alberghiero con giardino bellissimo, piscina e spiaggia privata. Verso sera facciamo un giro per Santa Cruz che è bellissima. Riesco a comprare dell’olivina di Lanzarote. Ceniamo al buffet dell’Hotel che è magnifico. Ringraziamo Expedia che ha rimediato alla cancellazione. Nonostante sull’sola non vi fossero più camere a prezzi normali, ci hanno trovato, fuori dai loro circuiti di affiliati, una stupenda sistemazione comprensiva di colazione internazionale veramente ottima e abbondante.

17° giorno

Visita del sud dell’isola. Scendiamo verso Villa de Mazo che dovrebbe essere un importante centro artigianale ma è tutto chiuso perché è domenica. Proseguiamo verso il parco archeologico di Belmaco che in teoria dovrebbe essere aperto solo la domenica ma è chiuso lo stesso. Procediamo quindi verso Fuencaliente e scendiamo al vulcano San Antonio che in effetti è molto interessante. Si cammina lungo buona parte del bordo della caldera. Proseguiamo verso la punta dell’isola dove passiamo sopra la colata lavica più recente del 1971 che è completamente nera e molto impressionante. Raggiungiamo le saline che sono particolarmente interessanti perché il bianco del sale contrasta fortemente con il nero della lava su cui sono appoggiate. Ci sono anche due fari. Seguiamo tutta la strada panoramica fino a El Paso dove al centro informazioni del Parco nazionale della Caldera de Taburiente ci spiegano che tutti i sentieri pedonali sono chiusi a causa dell’elevato rischio di incendi e che con l’auto la caldera può essere vista solo dal  Roque de los Muchachos (2427m) Proseguiamo quindi su strade tutte curve e strapiombi fino all’osservatorio astronomico di Roque de Los Muchachos dove il panorama sarebbe straordinario se non fosse che oggi tutto è avvolto da una sottile nebbiolina gialla e ci sono 39 gradi perché arriva il vento del Sahara . Questa condizione atmosferica ricca di povere del deserto e con temperature elevatissime è definita dai locali “Kalima”. Scendiamo verso Santa Cruz attraverso bellissimi scorci di strapiombi fin verso la costa e foreste di pini enormi. Arrivati in albergo andiamo in piscina. Dopo la doccia partiamo verso sud per andare a fotografare la via lattea. A causa del clima nebbioso, già nel pomeriggio,  all’osservatorio a Los Roques de Los Muchachos ci avevano detto che non valeva la pena risalire fino in cima alla montagna, per osservare la via lattea. Mangiamo per strada in una bettola con i bicchieri sporchi. Non mangiamo male ma il conto è salatissimo. Scendiamo ugualmente fino a Fuentecaliente, E nonostante ci sia una evidente foschia, ma neanche li non si vedono stelle. Torniamo all’albergo dove il cielo sembra un po’ meno nebbioso. Ma comunque di stelle non se ne vedono. Ci abbiamo provato!

18° giorno

Ci dirigiamo verso nord sulla costa orientale e raggiungiamo San Andres che è un piccolo villaggio arroccato tutto bianco con strade acciottolate e coltivazioni di banane ovunque. Su questa costa tutti i piccoli appezzamenti sui versanti scoscesi sono coltivati a banane. Tutti alle Canarie coltivano banane. Visitiamo una fabbrica di rum. La signorina giura che il rum viene prodotto esclusivamente da canna da zucchero dell’isola di proprietà della famiglia da 4 generazioni. Decidiamo di comperare alcune bottiglie in quanto spediscono all’estero, ma poi si scopre che solo se si ordina “on line” non nel negozio. Comunque girando in lungo ed in largo per la zona di piante di canna da zucchero non ne abbiamo vista neanche una.  Però il rum che ci fanno assaggiare è buonissimo. Visitiamo il parco di Los Tiles dove ci infiliamo in uno stretto canyon pieno di piante (laurisilva) si ha un senso di frescura. Il sentiero passa anche all’interno di un paio di gallerie. Raggiungiamo la cascata a fondo valle che, anche se ha solo un filo d’acqua (ed io ho il sospetto che la ripompino verso l’alto per alimentarla), è molto alta e spettacolare. Proseguiamo poi verso nord e verso Ovest per raggiungere La Zarza che dovrebbe essere un sito preistorico. Percorriamo una stradina tormentosissima con strapiombi da capogiro, gallerie che sono proprio solo dei buchi nella roccia (neanche asfaltate) e costeggiano degli orridi profondissimi. Il tutto per 36 km. Quando arriviamo al sito archeologico è chiuso. Proseguiamo sulla strada per tornare facendo un giro molto più lungo, ma dove la strada dovrebbe essere almeno a due corsie. Ci sono 42 gradi (sempre per colpa della Kalima) ed il tragitto ci pesa nonostante il panorama bellissimo. Torniamo in albergo e ci fiondiamo in piscina. Qui ci sono solo 32 ° e si sta benissimo. Ci riposiamo volentieri. Ceniamo in albergo con il solito ottimo buffet. Andiamo al mirador di San Bartolo per vedere le stelle e fotografare la via lattea ma c’è kalina anche li per giunta la luna è quasi piena e luminosissima. Quindi non si vede nulla. Gian vorrebbe andare su alla Roche de Los Muchachos ma io ritengo che sia inutile rischiare con 36 km all’andata ed altrettanti al ritorno su di una strada tortuosissima su precipizi spaventosi che sale 2500m, di notte, quando la luna sarà ancora più splendente, e quando il guardiano dell’osservatorio il giorno prima ci aveva detto che non valeva la pena salire fin li quando c’era la Kalina perché a volte supera anche quella quota.

Da La Palma a Tenerife

19° giorno

Ci alziamo con calma e dopo una lauta colazione, facciamo un po’ di foto nel parco dell’hotel (che è più un giardino botanico con alberi stupendi e molto vari tra i quali una notevole collezione di palme), e sulla spiaggia, dove le onde si rompono sugli scogli con grandi spruzzi. Poi ci dirigiamo in centro a Santa Cruz per le ultime foto ed un po’ di Shopping. Mangiamo sulla piazzetta del centro storico. Torniamo in albergo a recuperare le valige ed andiamo all’aeroporto a restituire la macchina. Di qui prendiamo un taxi fino al porto. Ci imbarchiamo su di un catamarano velocissimo di Fred Olsen alla volta di Los Cristianos su Tenerife. Il mare è un po’ mosso per via del vento teso da occidente. A Los Cristianos un taxi ci porta al nostro hotel (che non è precisamente in centro). Dall’hotel scendiamo a piedi fino al centro dove pranziamo in un ristorante tipico spagnolo dove tutti (cuoco compreso) sono cinesi, tranne il butta dentro che è marocchino. Mangiamo comunque benissimo ed ad un prezzo onesto. Risaliamo a piedi all’hotel dove urge una doccia, in quanto la temperatura, anche se è un po’ scesa dai 42 gradi del mezzo giorno, è comunque torrida.

20° giorno

Il caldo è ancora molto fastidioso. Qui a Los Cristianos è anche umido. Non riusciamo ad affittare né macchina né moto Scendiamo a piedi a Plaias de Las Americas. Giriamo per il lungo mare e qualche centro commerciale. Seguendo la passeggiata lungo il mare, raggiungiamo Los Cristianos. Giriamo in centro, poi prendiamo un Taxi e torniamo in albergo. Dopo una doccia andiamo in aeroporto dove dopo aver compilato una serie infinita di moduli on line mi sottopongo al test antigienico. Riusciamo a trovare una macchina da Europcar. Ci danno una cinquecento cabriolet con il cambio automatico. (Non va avanti) Ceniamo in un bistrot non lontano dall’Hotel, poi partiamo alla volta del Teide con l’intenzione di fotografare la via lattea. Sulla costa c’era molta foschia ma su a 3.000 metri si spera che non ci sia. In realtà quando arriviamo su non si vede nulla perché c’è luna quasi piena ed è decisamente brillante. Cambiamo diversi punti di osservazione ma non c’è niente da fare. Torniamo giù con le pive nel sacco.

19 agosto giovedì 21° giorno

Usciamo e percorriamo la costa verso nord. Ci rendiamo conto che è stato tutto devastato da resort enormi. Sembrano incrostazioni sui versanti che si affacciano sul mare. Ci fermiamo a pranzare a San Juan poi arriviamo fino a Los Gigantes poi torniamo indietro verso Las Americas. Ci fermiamo in posizione strategica sulla passeggiata e fotografiamo i surfisti. (Finalmente ho con me il 400mm) Torniamo quindi in albergo a recuperare le valige. Andiamo in aeroporto, restituiamo la macchina, e ci sediamo in attesa di poter spedire il bagaglio. Al momento dell’imbarco con WITZZ non ci chiedono documenti sanitari o documenti d’identità e all’arrivo a Malpensa non c’è nessuno, ne per controllare se abbiamo compilato i moduli covid, ne i documenti. Nessuno. E naturalmente dopo 20 giorni di viaggio troviamo i bagni sporchi e alcuni fuori uso, come i carrelli per le valige a 2€ mentre nel resto degli aeroporti erano gratis.

Conclusioni

Alla fine del viaggio alle Isole Canarie è facile tirare delle conclusioni: è un viaggio piacevole sia per chi fa il turista, sia per chi vuole “il viaggio” ma qui è il paradiso dello sportivo. Il clima mite aiuta, e a quanto sembra spedire dall’Italia una tavola da Surf costa 40/50€ e di conseguenza anche la bici sarà economica. Oltretutto per i ciclisti in Spagna quando li si supera bisogna avere una distanza di 1,5 mt e le strade sono PERFETTE. Chi avrà la moto si divertirà un sacco, le curve sono perfette per le pieghe e di motociclisti spagnoli con Ipermoto ce ne sono un sacco. Quindi approfittare dei pacchetti volo+hotel di 1 settimana e volo chip è sicuramente l’ideale.

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